Che il mondo sia sotto-sopra lo si dice, legge e pensa anche troppo.
Mi piacerebbe proporvi qualche spunto per svincolare almeno un po’ questa espressione, tutto sommato simpatica, dalla sensazione che tutto sia fuori posto.
Esplorare, smuovere, innovare non significa talvolta proprio capovolgere abitudini consolidate?
Tra le varie passioni sportive che coltivo, l’apnea subacquea per me occupa di sicuro un posto di rilievo. E l’apnea è assolutamente “sotto-sopra”.
In senso cronologico: prima si scende e poi si sale, al contrario di quanto si faccia di norma in ogni disciplina dell’outdoor terrestre.
In senso fisico: si scende a testa in giù e si risale a testa in su.
In senso fisiologico: si tenta di esprimere il meglio di una prestazione sportiva senza far salire il cuore, rimanendo rilassati e consumando il minimo.
In senso metabolico: si compie uno sforzo in carenza del nostro nutrimento primario, l’ossigeno.
Nonostante ciò è sensazione diffusa di chi fa apnea che, in qualche modo, in questa situazione sotto-sopra di emergenza precaria, tutto trovi il suo posto.
Per certi versi scendere liberi nel blu è molto simile a salire verso una cima. Nelle emozioni e nella pratica. Richiede controllo mentale e muscolare, allenamento, dedizione, rilassamento, massima concentrazione senza tensioni.
Guillaume Nery, grande talento dell’apnea mondiale, per trasmettere alcune sensazioni forti che si provano scendendo nel blu ha realizzato un video di 4 minuti che vale davvero la pena di vedere. S’intitola Free Fall e ha cambiato il modo di raccontare l’apnea. La scelta di una prestazione non canonica e non agonistica, l’assenza di quote, tempi e numeri, un nuovo registro narrativo e un nuovo linguaggio visivo.
È stato un po’ il corrispettivo – senza la stessa ironia ma con la medesima energia trascinatrice – di Asgard Jamming di Nico Favresse per il big wall climbing.
Nel video Guillaume effettua un base jump subacqueo, in cui si lascia cadere sul fondo di un piccolo abisso per poi risalirne le pareti arrampicando.
In sintesi il volo, la caduta e la risalita per ritrovare la superficie.
Un parallelo a ciò che quasi tutti conosciamo fuori dall’acqua. Semplice e geniale.
Più di 19.000.000 di visualizzazioni testimoniano che fosse la strategia giusta per parlare non solo al manipolo degli appassionati.
A proposito di volo e di nuovi punti di vista, anche il Progetto Hexo+ ha fatto il botto raccogliendo su Kickstarter più di un 1.000.000 di dollari (ne aveva appena 50.000 come obiettivo). Tra i suoi promotori troviamo – tra l’altro – proprio Xavier de Le Rue cui abbiamo dedicato la scorsa puntata della rubrica.
Hexo+ è un drone intelligente che integra la GoPro, ti segue ovunque e ti filma in autonomia, senza bisogno di un operatore che piloti esacottero e/o videocamera. Si comanda e imposta tramite lo smartphone, poi si parte e voilà: action video aerei per tutti.
Occhi nuovi e prospettive inedite che forse a breve diventeranno un po’ abusate.
Ma tant’è, per ora godiamoci una rivoluzione che regala immagini fino a ieri incredibili.
Tanto arriverà sempre qualcuno capace di mettere nuovamente tutto sotto-sopra.
Curioso il fatto che in inglese per questa espressione si prediliga l’ordine inverso: upside-down. Più vicina, in un certo senso, allo spirito innovatore dell’alpinismo.
Basta cambiare lingua e anche sotto-sopra, finisce sotto-sopra.
Se il mondo che gli altri vi presentano è sotto-sopra, pensateci voi a metterlo sopra-sotto.
O viceversa 😉