(introduzione pubblicata su ALP280 Speciale Futuro – aprile 2012)
Proprio ora che le fondamenta della nostra “civiltà” traballano pare che di colpo anche i media impavidi e assetati della parola futuro, che hanno venduto ottimismo ottuso e tecnologico ad oltranza, vacillino e non abbiano più il coraggio di parlare del domani.
Noi crediamo invece sia proprio questo il momento per farlo. Perché abbiamo bisogno di slanci nuovi, sinceri, non dettati da ipocrisie e interessi economici, ma da un’onesta pulsione verso qualcosa di meglio e di grande che alberga nel fondo del nostro cuore e deve risalire la china fino alla superficie: una parete ai limiti del possibile che ha per vetta il mondo reale. Una cima su cui portare i nostri valori perché possano essere visti e condivisi.
In quest’ottica, guardare al futuro è un esercizio utile, non certo per sfuggire al presente, quanto per viverlo con maggiore pienezza, alla luce di nuove prospettive, carichi di quell’energia propria di chi vede il mondo con occhi nuovi, giovani, ricchi di entusiasmo, di idee, di proposte, e con la determinazione di chi ha in mente una meta da raggiungere e una traccia da percorrere.
Sono molte le prospettive e le strade che la montagna con i suoi valori, le sue qualità e specificità può offrire attraverso le storie, le voci e le emozioni di coloro che la amano e la vivono. Con questo speciale diamo loro spazio, consapevoli di non poter essere esaustivi, ma fiduciosi di costruire un ricco mosaico in cui si intersecano passione e pratica di sport sempre più attenti al rapporto tra uomo e ambiente. Un universo complesso – ne trovate una visualizzazione qui a lato – di attività sempre più intrise di freschezza e orientate alla ricerca di una libertà autentica, che non significa rimuovere le regole, ma piuttosto individuarne di proprie: essere capaci di caricarsi sulle spalle le responsabilità senza delegarle a qualcosa di esterno, o di altro.
La montagna è anche levatrice di nuove economie, di inedite possibilità e soluzioni di lavoro, laboratorio per materiali sempre più avveniristici e sicuri, luogo di sperimentazione per innovazioni tecnologiche e costruttive, dalle attrezzature alle architetture. Un terreno fertile dove la progettazione deve fare i conti con condizioni al limite. Un “extreme” sano, stimolante, che tempra corpo, mente e cuore; aguzza e acuisce l’ingegno, affina e moltiplica le capacità.
Non ultimo le terre alte sono crogiolo di comunità, di spirito di condivisione e di sostegno reciproco, di scambio, e oggi nell’era di internet lo sono forse più di ieri. Attività e sport di quota fanno da cornice a nuove community della rete, sempre più vive e animate. Non si contano i forum, i blog e le pagine di social network nate per condividere passioni, emozioni, speranze e idee. Lo dimostra, per esempio, la nostra pagina Facebook sempre più attiva, stimolante e vitale grazie a voi che ci leggete, seguite e commentate.
Questo l’universo cui nelle pagine che seguono ALP rivolge lo sguardo, con curiosità e spirito di ricerca per trovare e proporre ai lettori stimoli e nuovi percorsi.
Lo facciamo anche perché crediamo sia importante interrogarsi e ritrovare tra le maglie del nostro lavoro registri e valori universali, o meglio trasversali, che possano essere condivisi al di là della nostra individualità, risultando riconoscibili e utili da portare in tasca nei prossimi anni anche a chi non vive la montagna, ma abita questo pianeta in un’altra dimensione geografica, personale, esterna o interna che sia.
ALP280 Caresio Intro (pdf - 121.8 KiB)